Storie di auto e di famiglia... "dalle fiat 1100 alle Opel kadett" i racconti e le memorie di Carlo Carugati ripercorrono periodi e costumi dal 1955 agli anni 80... il 1959
 
 
 
 
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Dalle Fiat 1100 alle Opel Kadett storia d’auto e di famiglia
Cap. 2 - 1959 - 1963

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Fiat 1100 103

Il 1959 non si era rivelato per il momento un buon anno, ma la situazione volse subito al sereno.Il vecchio ispettore, il quale anche lui aveva dovuto trovare una nuova azienda per la quale lavorare, chiamò mio padre dicendogli di andare a Milano per incontrarsi con la dirigenza della casa farmaceutica Causith per la quale aveva iniziato a lavorare. Aveva parlato bene di lui e volevano incontrarlo per una opportunità di lavoro. Mio padre prese dunque il classico diretto delle 7.30 per Milano e si recò all’appuntamento (quante volte poi e fino al 1987 prenderà periodicamente questo treno…). Al ritorno era tutto contento gli offrivano in esclusiva la rappresentanza, per la provincia di Brescia e di Bergamo, di una linea di prodotti farmaceutici che sarebbero stati un successo, in particolare nella nuova Italia ove ogni anno le influenze mietevano vittime e dove il vaccino antinfluenzale era ancora un miraggio. A questo punto bisognava subito provvedere per avere l’automobile , propria, dopo la triste esperienza precedente, ed appropriata per il carico dei campioni farmaceutici e per la percorrenza che avrebbe dovuto fare. Comprò quindi per la prima volta Quattroruote di Agosto 1959 ove primeggiava in copertina una Ford Galaxie :" Questa è un pò troppo pensò…" In terza pagina vi era la pubblicità dei Pirelli Rolle i nuovi pneumatici che anche la Fiat montava sulle 1100 e lo slogan era "più tenuta,più durata,più confort più chilometri con la vostra 1100": "Questa andrebbe bene ripensò.." Comunque lo sfogliò tutto arrivando alle pagine che tutti guardano , i conti economici. Ecco alcuni dati: Vi era stato un aumento delle tasse di circolazione per le autovetture di maggior potenza, la benzina normale costava 125 lire al litro la super 135, il costo al chilometro medio presumendo 20.000 Km all’anno , per una Fiat 600 era di 30,05 lire al km, per un Fiat 1100/103 43,16. Venendo ai listini una Fiat 600 Berlina costava in strada 652.750 lire con consegna 2 mesi. La Tassa di circolazione era di 8.750 lire. Una Fiat 1100 Berlina costava 1.013.250 lire con consegna 1 mese. La Tassa di circolazione era di 20.705 lire. Nella pagina a destra vi erano le quotazioni delle vetture usate italiane ed è lì che si accese la luce. Sebbene ancora un pò colpito dalla perdita della 600 l’ occhio cadde su quello che sarebbe stato il valore della 600 del 1955 con la quale aveva percorso 70.000 Km. La quotazione oscillava tra le 250.000 ed le 280.000 lire. Scorrendo ed escludendo le 1100 A-B ed E, con le quali aveva preso la patente, giunse a leggere le quotazioni della 1100/103. Una delle prime del 1953 era quotata tra le 290 e le 310.000 lire. Una delle ultime del 1956, prima della uscita del 103 E era di 400 – 440.000 lire quindi un trenta percento in meno di una 600. Con questo risparmio avrebbe potuto permettersi di pagare un bollo più alto ma con il vantaggio di avere una quattro porte, con una bauletto più capiente ed una vettura più confortevole. Si recò quindi nel pomeriggio presso la più antica Concessionaria Fiat di Brescia la Fiat Bertolotti Concessionaria dal 1919 e che nel 1926 si era costruita all’ inizio di Viale Venezia, il viale che poi diventa Viale Rebuffone dove partiva fino al 1957 la storica Mille Miglia, un intero stabile.

Il complesso edificio racchiude la concessionaria Fiat e negozi al piano terra, officine meccaniche nel sotterraneo e appartamenti signorili ai piani superiori.

Il carattere monumentale dell’intero edificio deriva dalla magnifica facciata concava che si affaccia sul piazzale ad ovest dove tutto assume proporzioni gigantesche: il portone, alto due piani, d’ingresso al garage è sormontato dal volume convesso del balcone porticato con due colonne dell’ordine gigante. Esse sorreggono un’altana coronata da un timpano che si eleva sopra il volume di tutto l’edificio. La Concessionaria e’ stata shiusa alla fine degli anni 90 ma lo stabile sfitto resta a ricordo degli appassionati delle Fiat dell’ epoca

Si fermò a guardare le vetrine del salone. Rimase colpito da una Fiat 1200 spider rossa posta su una pedana che ne metteva in primo piano il fascino, di lato vi era un 1200 Granluce Avorio con il tetto nero, a fianco una 600 trasformabile azzurra che confrontava il musetto con una 500 Sport nella sua livrea grigia con la fascia rossa ed infine in un angolo vi era l’ammiraglia una 2100 berlina grigia. Tolto ogni indugio entrò per la galleria centrale ove troneggiava lo stemma Fiat e varcò l’ingresso di questo immenso ed alto garage . E’ un peccato che non si possa tradurre l’odore (per noi appassionati il profumo) che in questi ambienti si elevava. Un misto di benzina, olio, nafta, cera e paraffina e gas di scarico di benzina bruciata. Se sono riuscito a rendere l’ idea finitela di inspirare perchè non è traducibile questo scritto all’ olfatto. Quale il colpo d’ occhio di questo garage ? Il primo sguardo cadeva dritto alle vetture nuove in consegna : 2 600, 2 500 , un Multipla. Nella seconda colonna vi era una fila di 500 pronte a ricevere le targhe, poi una fila di 600 con alcuni Multipla ed infine una rassegna di 1100 con alcuni familiari e un berlina 1800 o 2100 (esteticamente erano uguali). Sulla sinistra vi erano le vetture usate dove da padrona facevano mostra una serie di Topolino A e C con le varianti belvedere , vari 1100 E tra cui anche un cassonato ELR. In un angolo vi erano anche una Ardea ed una Appia 1^ serie nera. Mentre mio padre allungava l’ occhio per vedere se vi era una 1100, esce dall’ ufficio un venditore sui 50 anni capelli impomatati di brillantina che si rivolge cortesemente a mio padre chiedendogli se può essergli utile. Mio padre risponde : " Sto cercando (avvicinandosi al venditore)"…La risposta viene interrotta dall’ ingresso ,preceduto da un colpetto di clacson, di un meccanico che entra con una 1100/103 bauletto grigio chiaro appena lavata. Mio padre segue con l’ occhio la vettura ed avvicinandosi al venditore gli dice : "Quella!...."; " Cercava un 1100 usato prosegue il venditore" "Si, come quella( prosegue mio padre) e’ disponibile ?" "E’ proprio fortunato (dice il venditore) .. è arrivata proprio ora dal lavaggio, dovrebbe venire un cliente domani a vederla, comunque il primo che versa la caparra si aggiudica la vettura, sa sono vetture che non capitano tutti i giorni così belle.." In effetti la vettura del 1956 targata BS55884 con 63.000 Km in ordine di carrozzeria con ancora belle le cromature, con la mascherina anteriore integra, l’ interno senza strappi di un bello e luminoso grigio ghiaccio era veramente invitante. "Cosa chiede ?" disse mio padre . "480.000 lire" rispose il venditore. Era la quotazione minima per un 103 E del 1956 ma mio padre si innamorò subito di questo 1100 che se gli avessero chiesto 500.000 lire probabilmente non avrebbe battuto ciglio. Concluse subito. Così cominciò il 5 settembre 1959 con copertura assicurativa che entrò in copertura dalle ore12.00 e ritiro della vettura alle 15.00 la storia della nostra prima 1100. In prospettiva dell’ inverno e delle nebbie che allora erano più serie di oggi, fece subito montare due fendinebbia notek , fendinebbia che accompagneranno quasi tutti i nostri 1100.

  

Nel Marzo 1961 nacqui io. Contemporaneamente mio padre si innamorò della Giulietta Sprint 1300 in particolare di colore rosso, ma tra scatole di medicinali, carrozzina e passeggino , la Giulietta rimase solo un sogno. Dall’ altra parte mia madre aveva paura che crescessi con la passione delle armi, così che dal primo compleanno cominciai a vedere intorno a me dei giocattoli che erano automobiline. La prima fu una macchinina di latta scoperta con a bordo una bambolina bionda con i capelli lunghi. Aveva la chiavetta di lato ,la caricavi e poi lei si metteva a correre.

 

24 Aprile 1962 la mia prima quattro ruote (Castello di Brescia) Sullo sfondo la Locomotiva n° 1 della Brescia Edolo

La prima immagine invece che ho del 1100 grigio e’ invece legata ad un breve percorso nel quale mi misero davanti sulla panchetta ch’ era unica e dove davanti a me vi erano le chiavi che si muovevano come un pendolino e sotto vi era un rettangolo marroncino. Ragionando e poi definendo i particolari quel rettangolo doveva essere la cornicetta con la scritta NON Correre che riportava a sinistra la foto di mia mamma ed a destra la mia . Nel 62 ci furono i primi viaggi per me come Peschiera ove sono immortalato in braccio al mio papà con in sfondo la 1100.

Sempre del 1962 e’ un viaggio a Lazzate ai genitori di mio papà dove ebbi un incontro con un’altra vettura che mi restò in mente immortalata anch’essa in una fotografia.

 

Si trattava del Fiat 600 Multipla del 1956 dello Zio Luigi fratello di mio papà. La vettura pulita e ben tenuta era Blu scura con il tetto grigio e quel musone simpatico mi colpì molto.

 

22 Luglio 1962 Mia Mamma ed il 1100 in Via dei Mille a Brescia

Il 1100/103 si comportò bene . Un paio di batterie, la guarnizione della testa che si bruciò per un manicotto che lasciò la vettura senza acqua e immagino ricordiate che le 1100 non avevano il termometro dell’ acqua, ma solo la spia e quando si accendeva…… Nel 1963 aveva raggiunto i 130.000 Km. La vettura cominciava ad avere alcuni problemi . La frizione che cominciava a strappare, problemi di carburazione, un aumento del consumo dell’ olio, le gomme che potevano fare ancora 10.000 Km ma non di piu’. La vettura cominciava ad avere 7 anni ed ad aprile sarebbe arrivato un fratellino. Visto che il lavoro andava bene (in fin dei conti eravamo negli anni 60 bisognava essere ottimisti) dopo averne parlato anche con lo Zio Attilio fratello di mia madre e che faceva l’autista per il presidente della ATB (Azienda Tubificio Bresciano) , si valutò che conveniva anziché spendere per rimettere in ordine la 103 cambiare la vettura, che per il resto era comunque ancora bella visto che era sempre rimasta conservata in garage la sera e tenuta bene .

Il papà avrebbe ancora puntato sulla Giulietta Sprint 1300 Rossa magari usata,ma sempre con le scatole dei medicinali e due bambini non vi era verso e allora …….

Carlo Carugati

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