Il 1978 è l'ultimo anno di servizio intero per la Kadett B 1.1 4 porte lusso.
Il 1° di gennaio cadeva di domenica e la Kadett pensò bene di darci un segnale di stanchezza. Infatti, ritornando dalla chiesa, appena superato in via Corsica il ponte della ferrovia, nel rallentare, la Kadett si spense e non volle ripartire. Immediatamente scendemmo dall'auto per spingerla e portarla più avanti ove allora vi era un distributore dell'Agip. Di quell'evento si ricordò per tanti anni la mamma con cappottino scuro e cappellino bianco, con due fiorellini che le avevano dato in chiesa, che spinse la vettura tenendo stretti questi fiori. Nulla di grave, le puntine che si erano bruciate e che vennero sostituite dall'immancabile Uccelli, il nostro ormai meccanico di fiducia.
Sul fronte scolastico, come tutti coloro che ci sono passati, mi resi conto che la terza superiore aveva un ritmo diverso dal bienno appena concluso. Solo per italiano ci trovammo un insegnante che da come poneva le interrogazioni doveva essere un fanatico del quiz di Mike Bongiorno “Rischiatutto”. Se poi disturbavi in classe e nel suo registro compariva la sigla ts o peggio tss erano cavoli amari. Questo terrore della lingua italiana si chiamava Ernesto Meli. Appassionato del barocco e di Dante, era proprietario di una Fiat 850 1^ serie bianca. Indossava solitamente una giacca a quadretti con l'immancabile cappello grigio nel periodo invernale. Altra sua caratteristica era che regolarmente appena iniziata la scuola rimaneva assente quindici giorni per andare a fare le cure termali. Ecco una classica domanda da Rischiatutto : << Chi stampò, dove e quando la prima edizione della Divina Commedia di Dante Alighieri ?>>
A febbraio con l'amico Carlo Sandri mi iscrissi ad un corso pomeridiano che si teneva il giovedì ed il sabato pomeriggio sui microprocessori a 8 bit. Relatore del corso era il mio collega della Prais Enrico Colombini, un genio dell'elettronica, avanti dieci anni rispetto ai programmi ed a quello che ci insegnavano a scuola. L'amico Sandri, che abbiamo già citato, aveva una singolare Simca 1100 Gls 2 porte giallo Agip del 1973 , che spiccava per la sua vistosa antenna da radioamatore in mezzo al tetto. Ogni tanto approfittavo della sua cortesia e mi riaccompagnava lui a casa, intrattenendosi poi a parlare con mio padre su temi religiosi e teologici. Fu infatti Sandri che invitò mio padre a tenere una trasmissione televisiva nella neonata emittente Brescia Telenord, che trasmetteva sul canale uhf 60 e 56 e che aveva la sua sede storica in via Rodi 1 a Brescia 2, a 10 minuti a piedi da casa nostra. La trasmissione si chiamava “Dimensione Uomo” una trasmissione di esegesi biblica e morale, e si teneva in diretta il lunedì dalle 18.30 alle 19.00 con telefonate anche del pubblico.
Giovedì 16 marzo anche la nostra scuola venne colpita dal rapimento in via Fani dell'onorevole Aldo Moro e della uccisione, da parte delle Brigate Rosse, dei cinque uomini della scorta. Seguìrono assemblee studentesche e relativo sciopero con corteo.
Per le vacanze di Pasqua, il corso di catechismo organizzò una gita alle Valli Valdesi. Ci avrebbe guidato nella storia e nei luoghi il nostro insegnante, il Pastore Giorgio Bouchard, che ci avrebbe atteso il 24 marzo sera alla Foresteria di Torre Pellice.
Il gruppo costituito da 18 catecumeni e due adulti si organizzò con quattro veicoli:
Piero Saetti, il nostro amico, gestore del distributore Fina di via Dalmazia, si era fatto prestare da un conoscente un Fiat 600 T del 1966, azzurro con l'interno in similpelle cuoio; Franco Sandrini, allora fidanzato ad Emanuela Massolini, mise a disposizione la sua 127 1^ serie 2 porte rossa con l'interno nero; Ennio Gazza, aveva da poco acquistato una Skoda S 110 Ls del 1973 rossa; chiudeva il gruppo, la famiglia Giannoni con una Beta Berlina 1800 blue scuro Lancia con l'interno in panno beige.
Capo colonna venne scelto Piero con il 600 T, sia per l'anzianità e responsabilità verso il gruppo, sia perchè il 600 T a più degli 80, a volte 90, km /h non andava. Infatti, considerando che allora si doveva uscire dalla autostrada a Stupinigi, per fare 350 km circa impiegammo cinque ore, arrivando alla Foresteria alle 20.00.
Il giorno seguente, dopo il mattino passato a Bobbio Pellice con la salita al monumento del Sibaud (Stele in pietra eretta nel 1889 a ricordo del giuramento lì pronunciato nel 1689 nell'ultima fase del "Glorioso Rimpatrio", uno dei momenti più drammatici ed affascinanti della storia valdese. Soldati e ufficiali valdesi si impegnarono reciprocamente a mantenersi uniti e solidali), nel pomeriggio salita alla Balsiglia nel comune di Massello per la visita al Museo sistemato nei locali dell'antica scuola di quartiere allestito nel 1939 grazie all'impegno della Società di Studi Valdesi e della Comunità Valdese di Massello. Concentrava l'attenzione sul Ritorno dei Valdesi dall'esilio (1689) e sull'assedio delle forze valdesi da parte delle truppe franco-sabaude. Qui venimmo accolti oltre che dalla neve già in essere anche da una bufera.
La Skoda si impiantò nella neve e dovemmo tribolare per sbloccarla.
Alla sera dopo cena, incontro con il gruppo giovanile della chiesa di Pinerolo. Dopo un po' di presentazioni, i ragazzi di Pinerolo ci invitarono per la sera successiva in discoteca. Devo dire la verità. Io fino ad allora non ero mai stato in discoteca e in casa mia se ne era sempre parlato come di un luogo dove il male può impadronirsi del bene... Tuttavia il fatto di essere in compagnia mi fece pensare che il gruppo faceva da protezione e che valeva la pena di scoprire cosa fosse questa discoteca.
A Pasqua andammo al culto nella chiesa di San Giovanni. Dopo pranzo si decise di andare a Superga per la visita della omonima basilica. Ci colpì particolarmente vedere il luogo dove il 4 maggio 1949 alle 17:03 il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI siglato I-ELCE, con a bordo l'intera squadra del “Grande Torino” si era schiantato contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica. Trentuno le vittime di quella tragedia aerea.
Mura del complesso della Basilica di Superga danneggiate nell'incidente aereo del 1949 conosciuto come “tragedia di Superga”
Ma un'altra immagine colpì i miei occhi. Si trattava di una Alfetta 1,6 di colore giallo piper che faceva bella mostra di sé, sembrando dirmi : << Fotografami!>>
Cosa che feci all'istante. Rientrati a Torre Pellice, dopo cena formammo il gruppo ristretto che sarebbe andato in discoteca. Mio fratello rimase in compagnia di Piero Saetti e ne approfittammo per testare la nostra radio CFM in Valle Pellice. Trovammo uno spazio libero sui 106,1 e mandammo in onda alcune registrazioni fatte ad inizio anno.
Io andai insieme ad Ennio sulla Skoda. Devo dire che aldilà dell'aspetto estetico della vettura (una via di mezzo tra una Dauphine ed una Simca 1000), il rivestimento interno in fintapelle traforato dava l'idea di essere fatto per durare. Arrivati alla discoteca, ebbi un momento di panico, tanto che entrai per ultimo, accolto da un brano che mi attirò come le sirene con Ulisse : “Black Jack … Come back..“ di Baciotti e poi Knights in white satin di Giorgio Moroder , poi Roberta Kelly.....
Il volume non era così assordante come in alcune discoteche di oggi. Insomma, la musica non era male, il panorama pure... Ok, una serata interessante...
Nel pomeriggio di pasquetta rientrammo. Io ero come sempre sul 600 T. Nei pressi di Piacenza il 600 si spegne... Avremo mica fuso ? No, niente di grave si era sfilato un filo dallo spinterogeno. Ricollegato, il 600 T fece il suo dovere e ci riportò a casa.
Il 6 aprile, sempre con la consulenza dell'amico Sandri, acquistammo un sintonizzatore Sony che andava ad arricchire il nostro impianto stereo.
Immagine dalla finestra del salotto.
Aprile 1978. Si notino i capannoni della Delta Besenzoni e gli Alberi che circondavano il campo di calcio dei Salesiani. Ora queste due cose non ci sono più.
Sul fronte scolastico, per fronteggiare le interrogazioni a quiz del Meli, dopo una decisione presa in assemblea di classe, chiedemmo in consiglio di classe che una delle due interrogazioni previste a quadrimestre fosse programmata. La cosa passò anche più facilmente di quanto potessi pensare..... Così anche io fissai con il Meli che giovedi' 27 aprile mi sarei fatto interrogare in storia. Mercoledì 26 aprile era una giornata azzurra e limpida, merito del vento che aveva ripulito il cielo da ogni singola nuvola. Decisi di fare una cosa diversa dal solito. Anziché mettermi in tinello a studiare, presi il fido Garelli ed andai in panoramica in località Gottardino a studiare sull'erba in parte alla chiesa. Essendo un giorno infrasettimanale, non vi era nessuno in giro, ed a parte un po' di aria che mi faceva litigare con le pagine del libro di storia, riuscii a concentrarmi ed assimilare i concetti per una buona interrogazione da 8.
La mattina del 9 maggio, dall'altoparlante della nostra classe, apprendemmo dalla presidenza scolastica che il corpo senza vita di Aldo Moro era stato ritrovato nel baule di una R4 rossa in via Caetani a Roma, a metà strada tra la sede della DC e quella del PCI. Per l'artefice delle “convergenze parallele” una localizzazione quasi studiata... Le lezioni vennero sospese …
Sabato 27 maggio prima di passare a trovare lo zio Angelo e la zia Clelia, feci fare una sosta ai miei alla Concessionaria R.A.U di via Dalmazia. Volevo far vedere a mio padre 2 vetture usate che avevo visionato e che potevano essere carine. Una era una Simca 1100 TI 5p di colore rosso. La TI era la versione 1300 più sportiva ed accessoriata. La vettura era del 1977 con 42.000 Km e costava 3.000.000. L'altra era una Fiat 131 1300 special 4 porte del 1976 di colore bianco con l'interno in stoffa blue e costava 3.500.000. Il concetto che volevo far passare era di pensare ad una vettura con motore più performante....
Domenica 28 maggio, consueta (all'epoca) visita alla zia di mio papà, Genoveffa, e giro alla Fiera del Vino di Polpenazze. Fu in questo periodo che apprezzai i percorsi e le strade della Valtenesi. Inoltre mia mamma preparava sempre una ciambella con uva sultanina e sambuca che andava ben in simbiosi con un buon bianco , fresco del luogo. Nella piazza principale di Polpenazze, in fianco alla Chiesa, era abitudine che esponessero i Concessionari di automobili. Anche quell'anno rimase la tradizione e la Simca esponeva una nuova serie della versione 1100, la LX in versione 5 porte. La versione esposta era di colore giallo oro, tipo il sahara gold della Opel.
Il 1° giugno del 1978 molti lo ricorderanno come la data, in Argentina, del calcio d'inizio dell' 11° campionato del Mondo di calcio. Ma il 1° giugno cambiò anche la mia vita... Ero con Sandri all’ ultima lezione del corso sui microprocessori ad 8 bit, quando Carlo mi dice: << Ma perchè poi non vieni in televisione ?>> Risposi : << Andiamo!>> Mi ritrovai così verso le 18.00 in via Rodi. In regia Gigi Botta. Stavano registrando un'opera teatrale di Anton Cecov realizzata dalla compagnia dei “Guitti” di Travagliato. Uno dei due cameramen era un entusiasta Giuliano Vivarelli, cappellino in testa, sguardo biricchino... L'ambiente mi piacque subito. Sentìì che Sandri stava parlando con una persona, un tale Mogni, e gli stava proponendo di prendermi come tecnico. Presente anche il direttore artistico che si chiamava Manfred Rosenthal. Io mi misi quindi in attesa e disponibilità e nel contempo mi misi attento a vedere come funzionavano le cose. Intanto Sandri mi aveva salutato e se ne era andato... Io aspettavo di capire cosa dovevo fare... Venne l' ora del TG delle 19.30 che leggeva una bella donna, capelli lunghi e neri; si chiamava Franca Calvesi.
E vennero le 21.00 ed io ero sempre in attesa, ad un certo momento Rosenthal disse a Mogni: << Allora cosa fai con questo ragazzo ?>> Mogni mi disse : << Vieni con me !>> Salimmo in redazione ed in ascensore Mogni mi chiese se avevo l'automobile: << Si>>, risposi , << Però non ho ancora la patente, perchè ho 17 anni>>.. Mogni ci pensò un momento poi disse : Va bene , vieni la sera da domani alle 19.00 fino a fine trasmissioni. Scendemmo e mi presentò a Valter Apollonio incaricandolo di insegnarmi come utilizzare i videoregistratori. Mi fermai fin verso le 22.00, poi, visto che non avevo ancora mangiato e che non avevo ancora avvertito casa, rientrai portando la buova novella...... Inutile dire che ero entusiasta della cosa. Centro della mia formazione iniziale fu quella come tecnico RVM. All'epoca si lavorava tutto in diretta, nel senso che gli spot pubblicitari non erano montati in sequenza come ormai avviene da 30 anni, ma all'inizio se l'intervallo pubblicitario era composto da 10 spot, si trattava di mandare in sequenza 10 cassette con precisione certosina. Qui mi specializzai nella preparazione in sequenza del materiale video, la corretta intestazione e la diffusione in etere. Al principio avevamo tre videoregistratori, due Sony ed un Nec. Il formato video era il trequarti di pollice. Nei primissimi mesi il nostro incubo era il problema dello skew, un effetto di trascinamento del nastro che produceva l' immagine che si piegava nella parte alta dello schermo video. Questo problema venne poi risolto con un apparecchio che si chiamava TBC Time Base Corrector, una spesa indispensabile per una buona visibilità. Venerdì 2 giugno venni messo a conoscenza di una nuova iniziativa di Brescia Telenord. Si chiamava Non Stop. In pratica, dal venerdì sera alla domenica sera la televisione trasmetteva 24 ore su 24: film, telefilm, documentari, oltre alle tradizionali dirette.
Per cui anche sabato mattina poteva essere utile che andassi per fare un po' di pratica.
Naturalmente sabato alle 9.00 ero operativo. A metà mattina, passò la Franca che mi pose a bruciapelo la seguente domanda (che avrebbe cambiato la mia vita): << Ma quando riprende la scuola tu continuerai a venire ?>> La risposta fu rapida come la domanda : << Naturalmente !>>.
Per festeggiare la fine della scuola organizzammo una gita in motorino a Cecina del Garda a casa dell' amico Pasini. L'aneddoto del giorno vuole che, dopo pranzo mentre eravamo nel cortile a bighellonare, dal fienile arriva un << Chicchiricchiii !!>> Dopo una frazione vediamo uscire un impettito gallo. Passano altri secondi ed esce una bella gallinella... Ogni volta che ci penso mi resta sempre stampato un sorriso....
Finita la scuola cominciai quindi la mia nuova vita a tempo pieno. Come da accordi, ripresi il mio lavoro quotidiano alla Prais. Alle 18.00 rientravo a casa, un thè ed un panino e poi via in televisione.
A fine giugno ci fu una Mostra di apparecchiature per le televisioni private a Novegro (MI), di fianco all'aereoporto di Linate. Io vi andai insieme a Gigi Botta, che aveva all'epoca una Fiat 128 special 4 porte del 1975 bianca con l' interno in panno rosso. Mi avevano dato una maglietta con il logo Telenord che sfoggiavo con orgoglio. Nel 1978, l'aereoporto di Linate era molto attivo e spesso il rumore di un velivolo in partenza copriva ogni suono. Anche Telenord aveva il suo stand dove con il Nec mandavamo in video le registrazioni delle nostre produzioni.
In televisione veniva un collaboratore che sfoggiava un bell'orologio digitale Seiko, che allora era l'ultima novità. Alla fine di giugno presi il mio primo compenso a tempo pieno e decisi di investirlo per l'orologio dei miei desideri.
Mi recai così da Gallinari, che era Concessionario Seiko e mi presi un cal. A 159 che pagai la bellezza di 195.000 lire. Inoltre, nella mia tradizione di dividere ciò che è per il lavoro da quello che è la mia vita in libertà, presi per andare al lavoro l'orologio più economico che Gallinari aveva, un Cober a carica manuale che pagai 13.000 lire.
Per la cronaca, il Seiko, per usura dei circuiti, mi ha lasciato nel 2006; il Cober l'ho tuttora al polso.
Il 19 luglio 1978 è una di quelle giornate che non dimenticherò. Al mattino, il mio capo, Cancarini, mi diede le chiavi della sua nuova Alfasud Sprint e mi disse di andare a spostargliela, perchè degli operai dovevano lavorare in un tombino. E già questo è un ricordo... Verso mezzogiorno venne uno dei nostri clienti abituali: Claudio Giordano Lanza. Lanza era uno dei tanti tecnici che all'epoca si occupavano della implementazione ed istallazione delle apparecchiature, in particolare le antenne delle radio e televisioni private. Aveva due veicoli : una Fiat 1500 familiare di colore grigio topo ed una Giulia 1300 Ti che era stata riverniciata di uno sgargiante verdino pisello. La Fiat 1500 era un po' in decadenza. Ricordo che un pomeriggio mi aveva mandato a mettergli sul sedile posteriore un amplificatore e, quando avevo aperto la portiera posteriore sinistra, si era staccato il profilo cromato, che era caduto rovinosamente a terra. Tornai mortificato. Ma mi disse che vi era abituato.
Quel 19 luglio 1978 Lanza compiva il suo 39° compleanno, essendo nato il 19 luglio del 1939. Venne a prendere alcuni pali per una antenna che doveva istallare in loc. Vedetta.. Purtroppo nel primo pomeriggio, non si sa se per un malore o per un errore di valutazione, cadde dalla istallazione e morì all'istante....
La tomba di Claudio Giordano Lanza è a pochi passi da quella di mia mamma e quando vado a trovarla, saluto anche Claudio...
Voltiamo decisamente pagina. Il 22 luglio dissi al papà di far lavare la Kadett. Così' domenica 23 le diedi una bella lucidata con la Cera Rally. Tolsi dal lunotto posteriore i vari adesivi dell'A.C.I. e l'adesivo del Saigarage. Lasciai solo lo stemma centrale GM ed ai lati misi l'adesivo da lunotto BRESCIA TELENORD. Questi adesivi li aveva fatti realizzare Giambattista Bianchi facendo sì che vi stesse sul lunotto della Fiat 500 (visto che lui aveva una delle ultime 500 R del 1975, bianca, interno nero targata BS50) .Lunedì mattina alle 5.20 partimmo destinazione mare adriatico. La mamma, tramite la rivista “Madre”, aveva trovato una pensione familiare a Rivazzurra di Rimini in via Sobrero 37, si chiamava “Il Villino”. Arrivammo verso le 9.30 . La struttura era un condominietto di tre piani che rimaneva a 100 metri dalla ferrovia. In parte, per i primi anni vi era un deposito delle acque minerali ove ricordo un Fiat 600 T abbandonato.
I due titolari, Giancarlo e Natalina, erano marito e moglie, con due figli di qualche anno più giovani di Raffaele e me. Avevano allestito la loro abitazione in modo tale che da maggio a fine settembre era in versione Pensione. Giancarlo di giorno lavorava come Capo reparto in una azienda nell'entroterra riminese e la sera si occupava di servire a tavola e fare compagnia ai clienti. Aveva una Fiat 127 2p bianca con l'interno nero.
Eravamo praticamente dietro Fiabilandia e la sera, verso le 23.15, vi era lo spettacolo delle fontani danzanti, che a tempo di musica emettevano getti d'acqua illuminati da luci di vari colori. Uno spettacolo che rimarrà in repertorio fino alla fine degli anni '80. Il 27 luglio andai a trovare i colleghi di TeleRimini, mentre i miei facevano un giro nel centro storico. Il 1° di agosto il venditore di gelati che passava proponendo “la bomba” aggiunse : << Sono arrivati i visi pallidi !!>>, alludendo ai nuovi vacanzieri arrivati proprio il primo di agosto. In una passeggiata serale incontrammo un Fiat 1100 D rosso rubino ovviamente targato FO (Forlì). Era più o meno nelle condizioni nelle quali avevamo visto per l'ultima volta il nostro 1100 semiabbandonato in via Livorno a Brescia. Fu l'ultima volta che vidi dal vivo un Fiat 1100 D rosso rubino....
Rientrammo il 4 di agosto. Nuovo lavaggio alla Kadett ed il 6 agosto andammo a Lazzate a trovare i parenti di mio papà. Nel pomeriggio passammo a trovare, a Desio, Celeste, amica storica di mia mamma. Celeste si era trasferita a Desio quando si era sposata con Valerio, che aveva trovato lavoro all'Autobianchi.
Dalla loro unione era nata Gloria che era nostra coetanea. Valerio era un collezionista di minerali. Vicino alla loro villetta, vi era una carrozzeria ove venivano ricoverate anche le vetture sequestrate. Ricordo una volta di aver visto una Giulia grigio scura crivellata di bossoli . Celeste ci propose di fermarci per la notte. Non era mai capitato, ma quando la compagnia è bella si accetta con piacere. Dopo cena proposero al papà di mettere dentro al cortile la Kadett. << Ci penso io !>>, dissi. Presi le chiavi ed andai ad aprire il cancello. Ma prima di portare dentro la vettura, andai a fare un giro nelle stradine laterali. Non vi era traffico, pertanto mi fidai...
Il mattino dopo, alla radio diedero la notizia che era morto Papa Paolo VI.
Quella mattina proposi di andare a Cinisello Balsamo a visitare il centro Autogestioni dei veicoli usati del quale avevo letto su Quattroruote. La mia proposta venne approvata.
La mamma restò a casa con Celeste, e Valerio venne con noi. Al centro Autogestioni trovai due vetture interessanti: una Ford Taunus 2000 GXL grigio met. del 1974 proposta a 2.250.000 lire ed una Rekord mod d del 1976 2000 benzina cambio automatico blue scura sulla quale non era riportato il prezzo. Nel ritorno verso Desio passammo attorno allo stabilimento.
Quante A 112 che vi erano !. Rammento che il colore che più mi rimase impresso fu l'azzurro metallizzato.
Il 18 agosto la Kadett tornò a batter cassa. Stavamo andando a Rivoltella sul lago di Garda a trovare la zia Franca ed i nostri cugini, quando la vettura cominciò a non rispondere alla pressione data al pedale dell'acceleratore, non andava su di giri.
Si decise per una rapida ritirata e per fortuna riuscimmo ad arrivare a casa. Visto che era ancora presto facemmo subito un salto alla Casa del Carburatore. Il titolare era il signor Ferrari, un bravo carburatorista, ma che esordiva sempre così : << Eh qui c'è da cambiare il carburatore!>> Il papà subito lo incalzò: << Non si potrebbe vedere di dargli una bella pulita e regolata ? Sa, l'auto ha un po' di anni e di chilometri . Tra un anno penserei di cambiarla...>> Il Ferrari allora ripiegò e disse : << Va be' me la lasci, che vedo quello che riesco a fare>>. Infatti la Kadett tornò uno splendore, anche se il Ferrari disse che meglio di così non si poteva fare e di non aspettarsi che durasse tanto.
Rientrato al lavoro, seppi di alcune novità: vi era stato un rimpasto a livello di proprietà, ma soprattutto sarebbe cambiato il direttore artistico e ci sarebbe stato un nuovo responsabile della pubblicità. Il nuovo direttore artistico era un giovane e dinamico Costanzo Gatta. Gatta, figlio di Alfredo Gatta, giornalista, scomparso prematuramente, del Giornale di Brescia era Caporedattore al quotidiano la Notte di Milano. Mi colpì subito per il borsello (che allora era un oggetto alla moda, oltrechè pratico) e per le varie auto che aveva. Infatti la prima volta lo vidi con una Peugeot 504 2000 benzina dotata di gancio traino ed un vistoso contagiri sul cruscotto. Poi con una Bianchina berlina (la versione Fantozzi ) verdina. Ogni tanto veniva con una Fiat 500 D semidistrutta che mi ricordava tanto quella che aveva la signora Parini (vedi fine anni '60). Ma quella che mi piaceva di più era la Triumph Spitfire 1500 bianca del 1975 dotata anche di hard top. Non so come fu la cosa, ma ci fu subito una buona intesa con Gatta, tanto che quando la Ines , la segretaria di produzione, doveva andare in ferie, chiesero a me se potevo / volevo sostituirla. Sapevano che lavoravo di giorno da un'altra parte e mi chiesero se volevo passare a full time lì. Dissi che ne avrei parlato con Cancarini.
Mi dispiaceva un po' lasciare la Prais, poi ero appena tornato dalle ferie. Dall'altra parte mi stimolava l'idea di imparare ancora qualcosa. Cancarini fu molto comprensivo e disponibile, mi liquidò le mie competenze e passai a full time a Telenord. In pratica, di giorno lavoravo in segreteria e quindi cominciai anche a lavorare con Gatta; la sera dopo aver fatto un salto a casa per uno spuntino, facevo il turno fino alla fine delle trasmissioni.
Un giorno mi dissero di portare il libretto di lavoro e così, mentre iniziavo la 4^ superiore, nello stesso tempo passavo da collaboratore con ritenuta d'acconto ad apprendista assunto.
Il 16 ottobre veniva eletto Papa Karol Wojtyla che sceglierà di chiamarsi Giovanni Paolo II. Riporto questo evento per un fatto. Mentre sulla RAI usciva l'annuncio: << Ecco il nuovo Papa>>, una emittente radiofonica locale apriva il notiziario con l'affermazione : << Ancora fumata nera....>>
Il 22 ottobre i nostri amici di catechismo Franco Sandrini ed Emanuela Massolini convolarono a nozze. Il pranzo si tenne ad Ospitaletto ed all'andata fummo ospiti su una 126 1^ serie amaranto di parenti della sposa. Era la prima volta che facevo un viaggetto sulla 126 ed ancora a distanza di anni mi chiedo perchè la 126 sia tanto poco apprezzata. In particolar modo la prima serie, specie con il tetto apribile in tela come la 500, era spaziosa, più silenziosa della 500 e con tre marce sincronizzate.
Alla sera venne a prenderci il papà con la Kadett.
Arrivò anche un nuovo Pastore a Brescia, il Pastore Corsani, che proveniva dalla comunità di Corato (BA). L'avevamo conosciuto a Torre Pellice ai tempi in cui aveva una Fiat 850 special beige. Nella prima metà degli anni settanta aveva preso la vettura che aveva attualmente una Fiat 128 1100 2p verde brillante.
Era da poco tempo arrivato a Brescia, quando a causa di un malore, mentre scendeva dal Castello di Brescia, uscì fuoristrada distruggendo il 128. Fortunatamente, tranne qualche graffio, non ebbe ripercussioni fisiche. Al posto del 128 acquistò una nuova Opel Kadett 1.0 S Special 4 porte verde metallizzato con l' interno in panno cuoio.
Decisi nel frattempo di mettere in vendita la Jacques Anquetil . Venerdì 13 ottobre, non avendo compiti da fare, prima di andare al lavoro pulii di fino la bicicletta. Decisi poi di proporla nella nuova trasmissione di Antonio Cristini, “La Bancarella”.
Infatti la vendetti subito al prezzo di 80.000 lire.
Domenica 17 dicembre iniziò una nuova iniziativa promossa da Costanzo Gatta e che per tanti anni porterà conforto ed un sorriso a molte persone, in difficoltà nel periodo di fine anno:
“Operazione Natale”. Operazione Natale non voleva essere risolutiva, ma voleva creare un momento di solidarietà, portando un pensiero a chi era più solo o nel bisogno.
Tante furono le persone che conobbi in quel periodo e tanti bei ricordi porto nel mio cuore, di quelle giornate.
Ma l'evento topico dell'anno fu la prima diretta di Brescia Telenord dalla piazza Vittoria di Brescia il 24 dicembre del 1978. Oggi parlare di diretta sembra banale: abbiamo le micro camere, lo smart phone. Ma, credetemi, nel 1978 fare una diretta significava mettere in comunicazione antenne e trasmettitori che dovevano vedersi per comunicare tra loro, e le complicazioni erano le più banali. Dovemmo noleggiare la più grande ed alta grù disponibile in modo che da piazza della Vittoria potessimo entrare in collegamento a vista con l'antenna della sede. In pratica una televisione privata nella televisione privata, per rendervi conto del discorso.
Oggi lavorare in televisione mi si dice sia un lavoro come un altro. Allora per noi sembrava di essere un passo avanti sul mondo e per gli altri eravamo degli extraterrestri...
Carlo Carugati
Continua..