Storie di auto e di famiglia... "dalle fiat 1100 alle Opel kadett" i racconti e le memorie di Carlo Carugati ripercorrono periodi e costumi dal 1955 agli anni 80... il 1995
 
 
 
 
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Dalle Fiat 1100 alle Opel Kadett storia d’auto e di famiglia
Cap. 16 IL 1995

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Opel kadett B LS 4 porte 1969

Eccoci nel 1995 un anno che chiude la quarta decade della nostra storia, iniziata nel 1955 e che, nel progetto, si concluderà con la fine del 2005. Da 13 anni ormai ero ufficialmente nel settore automotive con Opel, allora General Motors, con una parentesi di 2 anni esatti con Volvo ed avevo  un mio ruolo, che era cresciuto, non perdendo mai di vista il ruolo di consulente vendite, ma aggiungendo il coordinamento dei colleghi venditori, occupandomi della gestione degli ordini delle vetture, e strada facendo occupandomi anche di gestire i rapporti con le finanziarie con particolare riguardo alla finanziaria diretta della Opel la GMAC. In questa veste avevo avuto modo di frequentare vari corsi per aggiungere al mio ruolo consolidato anche quello di F&I (Financial & Insurance). A supportarmi in questo ruolo il nuovo referente GMAC Riccardo Calvi. Riccardo, era, si può dire un figlio d’arte, in quanto il padre era stato un ispettore della GM ai tempi in cui ero al Saigarage. Ricordo che quando il Signor Calvi entrava in Concessionaria il suo saluto era: “E’ il nostro momento”. Inoltre lo Zio, Enrico, era stato procuratore della Saigarage, Filiale di Brescia, fino al 1980. Ragazzo dinamico e pronto a trovare soluzioni era dotato dei primi cellulari “portatili” e per la sua attività faceva chilometri al telefono mentre rispondeva a chi lo contattava.  Questa Auto…Biografia è anche un’occasione per parlare anche di aspetti di storia dell’automobile come ad esempio di quelle che erano tradizioni di equipaggiamento che nel tempo stavano mutando. Una di queste, ad esempio, era la ruota di scorta. Se fino alla seconda metà degli anni ’80 la ruota di scorta era una 5^ ruota, a tutti gli effetti, sia per il tipo di cerchio che per la sezione e marca del pneumatico, negli anni ’90 venne persa questa sana abitudine e la ruota di scorta, se vi era era fornita con un cerchio base nero con una dimensione di penumatico base e di marca solitamente diversa, anche ovviamente di modello. In alternativa su modelli della concorrenza era già stato introdotto (un esempio, Lancia Dedra) il ruotino… Quali erano le argomentazioni che venivano date per spiegare il ruotino? Primo: le statistiche di allora, dicevano che si forava in media ogni 40000 chilometri circa. Secondo: il peso e l’ingombro del ruotino, essendo ridotti, consentivano un maggior carico utile. Terzo: il ruotino era poco appetibile per i ladri. Ma secondo molti era il quarto l’aspetto a primeggiare: I costi di produzione erano inferiori! Sotto poi il profilo tecnico, il ruotino, limitava la velocità d’uso ad un massimo di 80 km/h in quanto la tenuta di strada veniva ridotta di molto. Ma nel 1995, tre anni dopo l’introduzione delle marmitte catalitiche obbligatorie per le vetture di nuova immatricolazione, la macchina mediatica contro le automobili, in genere, muoveva i suoi passi sorretta dai soliti politici che sebbene siano cambiati nel tempo, hanno ancora una sola regola: puntare ad eliminare l’automobile o ad illudersi che passando ad altre limitazioni di alimentazione, vedi oggi la spinta sull’elettrico, il problema si risolva. Ma. come diceva l’editorialista di Quattroruote “Quando manca la testa”… Anche qui lascio a voi giudicare se quanto asserito nella conclusione non sembra scritto oggi: “ Tutti d’accordo: l’auto dev’essere più pulita, deve essere affiancata da mezzi pubblici rapidi e frequenti (e non inquinanti peggio delle vetture private che si vogliono contrastare ndr.), deve disporre dei necessari parcheggi. In Italia, dove si va avanti, da anni, con i blocchi del traffico, lo smog continua a insudiciare città e polmoni (ed abbiamo visto che anche durante il lockdown ci sono stati casi di aumento degli agenti inquinanti, anche se le automobili erano ferme ndr.). Negli Stati Uniti, dove non si ha la minima intenzione di rinuciare all’auto, l’aria delle città è quasi ripulita. Come fanno? “Fluidificano” la circolazione (mentre da noi si riducono le corsie così che se ci sono emergenze di ambulanze e vigili del fuoco, non sanno dove passare ndr.). Incentivano la produzione di carburanti più ecologici e motori più puliti. Stimolano la ricerca di “energie” alternative. Scelte sulle quali “Quattroruote” insiste da anni, per salvare l’ambiente. E anche l’auto, il cui impiego non va scoraggiato, bensì razionalizzato. Per farlo, chi amministra le città deve prima imparare ad accettarla. Deve acquisire, finalmente, una mentalità liberal. Ciò vuol dire “no” alla demagogia e “si” al cervello. Non soltanto per l’auto, ma per il buon governo di tutto il Paese. Speriamo”.  Dopo 27 anni, mi sembra che poco sia cambiato, da parte di una certa classe ideologica politica…  Sempre scartabellando nei ricordi, a dicembre 1994 era scomparso anche l’ingegner Rudolf Hruska all’età di 79 anni.  Dagli anni Cinquanta, il suo nome si identificava con l’Alfa Romeo. Tra i frutti di questo lungo rapporto ai massimi livelli, la nascita della fabbrica di Pomigliano d’Arco e dell’”Alfasud” disegnata da Giorgetto Giugiaro. E sempre collegandoci a Giugiaro nel 1995 spariscono dai listini delle riviste le Lancia Thema…  La Tigra, invece, presentata da poco, aumentò ad inizio anno di un bel 4% medio il listino. Del resto era la vettura del momento e vi era richiesta.  Ricordo che un giorno il nostro DM Maestri, ci chiese se volevamo un’extra allocazione di 40 Tigra che avrei dovuto ordinare entro le 15.00 del pomeriggio (erano le 12.00). Rispondemmo di si, e mentre l’Alessandra, la moglie del Signor Sala, si premurò di andarmi a prendere dei Toast ed una lattina di acqua tonica, io mi dilettai ad ordinare di tutto, anche con varietà di colori ed accessori. Questa degli ordini, che era comunque un lavoro delicato e di precisione era, diciamo la mia parte creativa, dove immaginavo anche in base al venduto, ma andando oltre, un potenziale nuovo cliente.  Tornando alla gestione dell’automobile in Italia, credo vi ricordiate, come agli inizi degli anni ’60, il patron di Quattroruote, Mazzocchi aveva portato avanti con vigore una battaglia per l’abolizione della tassa di circolazione, diventata poi, nel 1983 tassa di proprietà. Ebbene anche la lega Nord, prima delle elezioni, voleva abolire il bollo auto ed il sottosegretario ai Trasporti era della stessa idea. Invece il Governo Berlusconi, non solo mantenne la tassa, ma anzi rincarò le tariffe del 6%. Unica concessione, un mese di tempo in più per il pagamento.  Una str…. galattica che creò a noi Concessionari innumerevoli discussioni con i clienti, clienti, che pensavano così di poter non pagare il bollo per l’auto data in permuta a gennaio, per via del fatto che avrebbero avuto tempo di pagarlo entro il 31 gennaio. Solo che la legge diceva che il bollo era scaduto a dicembre e se non avevi venduto la vettura entro il 31 dicembre, anche se la consegnavi il 3 gennaio, questa, era tenuta al pagamento per 1 anno.  Sarebbe stato meglio lasciare tutto come prima… Inoltre rimaneva il superbollo per il diesel e quello per i fuoristrada. Scomparve invece la Imposta Sraordinaria Erariale che colpiva le vetture sopra i 2 litri benzina ed i 2,5 gasolio e che era stata introdotta ad hoc, quando era stata eliminata l’Iva al 38% che gravava sulle presunte auto di lusso.  Ma siamo sempre lì? Non riusciamo ad augurare agli italiani di poter progredire e migliorare le loro condizioni?  No, secondo questi ben pensanti dovremmo tutti noi viaggiare con la ZAZ… Noi, ben inteso…

Nel nostro diario dei ricordi, il 14 gennaio un pomeriggio a Moniga con la Omega B 3.0 MV6 SW emerald green...  Cominciavano anche ad arrivare i resoconti del 1994, anno che era stato in generale il peggiore dal 1988 e peggiore anche del 1993. Noi come Opel eravano al 4° posto con una prenetazione nel 1994 del 7,19% praticamente stabile con il 1993 e dietro a Lancia/Autobianchi che ci superava di poco, 7,23%. Al secondo posto Ford con il 9,48% e che aveva comunque perso un 1% rispetto al 1993 e naturalmente, al primo posto Fiat che includeva adesso anche i resti di Innocenti con il 35,47% di penetrazione sul mercato.  Quindi per noi, grazie alla Tigra ed in previsione dell’arrivo in autunno della nuova Vectra, si era abbastanza carichi!  Vi confesserò che  io sono da sempre stato un fautore dell’auto personalizzata. Allora non vi erano ancora i computer nelle case, come oggetti comuni ed i costruttori non mettevano on line configuratori, ma negli Stati Uniti avanti rispetto a noi di una quindicina d’anni, già i clienti, sceglievano la loro vettura sul computer, aggiungevano gli accessori e vedevano l’effetto che faceva un certo tipo di cerchi. Allora per noi era fantascienza, ma certamente io speravo ed ho sperato fino all’ultimo che l’appiattimento degli argento e canna di fucile, potesse dare spazio a colori più vivaci ed individuali… Intanto con un aumento medio del 2,7% cominciarono ad arrivare in marzo le Corsa Swing con il servosterzo di serie e le Omega base, ribattezzate Class con l’aria condizionata di serie. Marzo, cominciarono anche le prime uscite domenicali tra le quali il 19 marzo una visita a Mantova, dove noi andammo  con la Kadett C in una delle sue prime uscite dopo il riacquisto e dove feci una foto ai miei genitori con il papà al volante della Kadett.

Dal sorriso di entrambi fu un’idea che piacque e direi che i miei apprezzarono che avessi riportato a casa la mitica “English Red”.

Il 26 marzo invece partecipammo ad un bel raduno, con il nostro Alexander, organizzato dal sempre bravo Flavio Venturi del Club Peschiera Motori, con partenza dal “Barracuda” di Sirmione, visita al Parco Giardino Sicurtà, che allora si poteva ancora girare con le vetture e dopo il pranzo, avventura  all’Auto Safari di Pastrengo, dove per precauzione, i proprietari delle cabrio vennero ospitati da altri radunisti.

Noi infatti ospitammo una giovane coppia vicentina.

L’aneddoto dell’evento è che nella zona dei leoni, notammo un leone poggiato su un paraurti argento, che sembrava dicesse: “Il paraurti è mio e me lo gestisco io”.... Alla fine del tour, all’uscita vedemmo la vettura di provenienza, una Passat SW di turisti tedeschi, piuttosto contrariati. Conclusione del raduno alla piccola fiera di Isola della Scala (VR) dove venne offerto il risotto con salsiccia “Melotti”. Ad Aprile il Governo Dini tolse la tanto odiata tassa sui fuoristrada, consentendo un rilancio dei veicoli a trazione integrale, in Italia. Nel frattempo avevo venduto la mia Omega B MV6 SW e presi una di quelle vetture che avevo ordinato di colore particolare, pensando ad un cliente come me: Omega 2.0 CD berlina Marseille red con differenziale autobloccante. Il “rodaggio” della vettura lo tenemmo il 23 - 24 aprile per la seconda escursione in Toscana per andare a trovare lo zio Cosma.  In questi due giorni, visitammo la Villa medicea di Poggio a Caiano ed il Parco di Pinocchio a Collodi.  Inserisco sempre una pillola del mio lavoro... Nei vari corsi di vendita che ho annualmente frequentato dal 1982, i vari teacher hanno sempre puntato sul fatto che la scelta del cliente doveva essere esaltata, soprattutto verso il consulente per il supporto datogli. Peccato che però poi si leggeva su autorevoli riviste dedicate agli operatori, che “E’ lo sconto che fa vendere”. Una pugnalata alla schiena che per noi in trincea era desolante. Diceva il trafiletto: “ Secondo il “Centro Studi Promotor”, autore di un’indagine presso i Concessionari, i due elementi che attualmente incidono più di altri al momento dell’acquisto di una nuova automobile sono il prezzo e lo sconto applicato. L’effetto novità del prodotto, qualità e servizio post-vendita vengono subito dopo. Gli ultimi due posti in questa classifica di requisiti prioritari vanno al confort ed alle prestazioni dei vari modelli. Alle Case, invece, la clientela chiederebbe il contenimento dei prezzi ed un miglioramento della qualità.  Ed il servizio del consulente?... Non pervenuto!
Dal 1 al 4 maggio fummo convocati a Chiclana De La Frontera (Cadiz) per un nuovo progetto aziendale denominato “Differenza Opel”. Questo progetto, di chiara provenienza americana, si basava sul concetto, semplice, se vogliamo, che un azienda che è fatta di persone, lavora meglio e rende di più se fa squadra e se ognuno con il suo ruolo, sa di poter contare e riporre fiducia nel collega. Questo presuppone rapporti umani di conoscenza delle persone del gruppo e nel supporto di tutti, per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Convocati a questa prima sessione, i Concessionari Opel Italiani con presenza di titolari, direttori vendite, responsabili amministrativi e di marketing. Per la Maurizio Sala Srl parteciparono: Maurizio Sala, Alessandra Raineri, Stefano Sala ed il sottoscritto. Varie le attività di Team Building proposte, alcune anche impegnative fisicamente, dove l’obiettivo era quello di uscire dalla cosidetta “Area di Confort” per arrivare a squadra affiatata a progettare e costruire anche un’ autovettura di carta. L’aneddoto di questo evento è presto raccontato.  Ci era stato detto di portare delle scarpe da ginnastica.  Io che non le usavo dal 1988, le misi in valigia, senza minimamente preoccuparmi dell’età delle scarpe... Ogni mattina, per fare preriscaldamento veniva fatta un’attività soft di ballo. La seconda mattina, mentre facevo questa attività, vedo che il pavimento comincia a riempirsi di polverina bianca... Ad un certo punto vi era da muovere le gambe come per fare un lancio e fu in quel mentre che le suole delle mie due scarpe da ginnastica presero il volo.  Imbarazzo, prima, risate liberatorie poi, mi fu scattata la foto con il mio resto di scarpe da ginnastica.

Fortuna volle che Alessandra aveva preso delle Espradillo di scorta e che essendo, lei alta ed io minutino mi andarono alla grande. Erano rosse, ma sinceramente in quel momento mi sembrava di indossare delle calzature “Ferrari”!

Tra le esperienze, elevarsi a 18 metri (con cordoni di sicurezza) e poi, per uscire dall’area di confort (si fa per dire perchè a Cadiz a 18 metri di altezza il vento tira che è una bellezza), lanciarsi per prendere un ipotetico amuleto messo ad altezza più elevata.

L’ho fatto, non so come...  La conclusione di questo evento fu nell’aula magna di questo Centro Congressi “Hotel Tryp Costa Golf . Ogni gruppo doveva preparare qualcosa, tipo scenetta od altro. Io dissi al mio gruppo di farmi solo da clack e che ci pensavo io.  Cosa feci?  Presente, in prima fila vi era un alto dirigente della GM proveniente direttamente dall’America per visionare lo sviluppo di questo progetto.  Io presi tre “barzellette” che conoscevo, che esibivano le capacità di pronta risposta e di vendita di un buon consulente  e siccome tutta la storia era ambientata in America, la presentai come la storia di questo dirigente.  Sala pensò che ci avrebbero tolto il mandato, ed invece la presentazione davanti ad un migliaio di persone in un silenzio quasi irreale, ebbe molto successo e venni portato via elevato.  La novità e primo risultato della Differenza Opel è che al rientro, Sala ed io cominciammo a darci del TU, cosa che oggi è molto più facile, ma 30 anni fa, circa, non era così scontata. Da questo punto della nostra storia, non parleremo quindi più del Signor Sala, ma di Maurizio...

Il 7 maggio per festeggiare il 12° anniversario di matrimonio escursione al Vittoriale degli italiani, a Gardone Riviera, con il Fiat 1100D.

Un occasione per far vedere e conoscere a Mirco, non solo le vetture del Vate, ma anche la Nave Puglia, incastonata nella collina, l’Aereo ed il Mas di d’Annunzio...

Il 21 maggio fummo invitati a nozze dalla cugina di Francesca, Massi, nella bassa bresciana.  Mi chiesero se ero disponibile a portare gli sposi con l’Omega marseille red, cosa che feci di buon grado e tra l’altro realizzai anche un filmato del matrimonio, ovviamente alternandomi con Francesca nei momenti in cui dovevo guidare la vettura.

A giugno cominciarono a comparire le prime immagini di quella che sarà il mio nuovo “amore automobilistico” la nuova BMW serie 5 E39 che sarebbe stata presentata a Francoforte. La serie 5 E39 racchiudeva e racchiude in sè, il meglio di quella che era stata la serie 3 E36 presentata nel 1990 e la nuova serie 7 presentata nel 1994. Un rapporto dimensionale perfetto per avere un’ammiraglia del segmento medio ma che strizzava l’occhio, appunto a vetture di ingombro maggiore. Certamente avevo già altre vetture, avevo l’auto aziendale, ma quando mi “innamoro” di una vettura, non ci sono limitazioni che tengano, tranne la possibilità economica di poterla comprare, un rapporto di convenienza nell’acquisto e purtroppo, problema forse principale, lo spazio coperto dove poterla tenere.  L’Omega CD Marseille Red comunque si presentava bene e faceva la sua bella figura.  Il differenziale autobloccante, ebbi modo di testarlo invece durante una partenza rapida a Laces quando ero in visita alle officine Opel che seguivo, tra le quali quella dell’amico Joseph Rinner.

In agosto usammo per alcuni tour la Maserati Biturbo.  Tra questi una visita con picnic a Grazzano Visconti. L’Aneddoto del giorno fu che, nel pomeriggio alla ripartenza, dopo che la vettura era rimasta al sole tutto il giorno, la sorpresa fu che tutta la parte elettrica, che comprendeva: aria condizionata, ventole aerazione ed alzacristalli elettrici, smise di funzionare.

Potemmo aprire solo i vetri a compasso posteriori ed anche per prendere il biglietto autostradale, dovetti scendere dalla vettura. Fortuna che allora eravamo più “allenati” a viaggiare senza aria condizionata! Rientrati, portai subito la Biturbo dai F.lli Bianchini che sostituì la centralina dei fusibili risolvendo definitivamente il problema.

Il 10 settembre invece, con la Fiat 1100 Special, in compagnia dell’amico Pierangelo Pasini con la sua splendida Alfa Romeo GT Junior 1300 del 1972, partecipammo al Memorial Nino Previ a Soresina con tour nel cremonese e sosta con visite guidate in Piazza del Duomo a Cremona.

La giornata ha collegato un evento importante per noi, perchè l’11 settembre 1995 Mirco iniziava la 1^ Elementare, una tappa importante! In Autunno si tenne sul circuito di Adria a Rovigo, la presentazione alla forza vendite della nuova Vectra B che era stata presentata ufficialmente a Francoforte.

Le vetture in prova erano tutte delle 1.8 benzina in due configurazioni: 3 volumi CD spectral blu (mentre quelle del lancio saranno Rio Verde) con cerchi in lega e predisposizione per impianto viva voce telefono, e 2 volumi con tetto apribile, ma senza aria condizionata di colore Dolphin grey. 

Ringrazio l’amico Paolo Ferrini per la messa a disposizione di queste fotografie della cartella stampa ufficiale Opel!
Verso la fine di ottobre ci arrivarono le assegnazioni di ufficio delle Vectra B per il lancio previsto per il 11 -12 novembre.  Una misera assegnazione di 3 vetture che non ci consentiva nemmeno di targarne una aziendale. Ci venne un’idea: “E quelle che hanno utilizzato per la presentazione a stampa e forza vendite?”.  Chiamammo subito la Nucciatelli che era colei che allora gestiva le vetture aziendali, la quale ci disse che molte erano state girate ai vari DM sparsi per l’Italia, ma che vi erano ancora 4 vetture disponibili che erano state parcheggiate provvisoriamente alla Mercurio di Livorno. Ci facemmo comunicare i prezzi, decidemmo per l’acquisto, inviammo il bonifico e 2 vetture le assicurammo e due decidemmo di recuperarle con la targa prova. Partimmo quindi subito, in una bella giornata di sole, meta Livorno.  Lungo il percorso, valutammo che data l’ora, valeva la pena di fermarci lungo la strada a mangiare e poi nel primo pomeriggio presentarci in Mercurio per il ritiro. Puntammo quindi su Viareggio e ci recammo in quella zona dopo il porto che allora non era ancora strutturata come oggi, ed alla fine di questo viale Europa, sulla sinistra trovammo un ristorante, che vi è ancora, oggi ritrutturato, che si chiama Onda Marina. All’epoca, quando si badava alla concretezza più che al costume, il titolare ti accoglieva in maglia della salute di lana. Nessuno di noi si formalizzò soprattutto quando arrivò in tavola una basia di fumanti spaghetti con le vongole ed a seguire fritto misto della migliore categoria.  Il tutto innaffiato da classico frizzantino della casa e finale di bottiglia di limoncello da finire.  Da allora, quando passo da Viareggio una sosta all’Onda Marina è d’obbligo. Nel pomeriggio arrivammo alla Mercurio a Livorno.  Non avete l’idea della miriade di vetture coperte da polvere e sabbia presenti. Finalmente conobbi di persona la Carla e Renato con il loro caratteristico accento,  i nostri referenti di tante telefonate di controllo vetture e devo confermare che conoscere di presenza le persone, fidelizza un rapporto telefonico creato  nel tempo.  In quella bolgia di vetture faticammo a trovare le nostre 4 Vectra.  Io presi una 5 porte, assicurata, anche perchè avevo venduto in quel periodo l’Omega ed il mio prossimo obiettivo era quello di poter ordinare una Vectra CDX 2.0. Sempre in ottobre mi cade l’occhio su un annuncio dell’inserto del Giornale di Brescia, Ottopiù. Diceva: “Opel Kadett 4 porte 1969 oro met. Unico proprietario vendesi. Mi si accese una luce grande grande e telefonai subito organizzando un appuntamento. Passai a prendere questa signora che mi accompagnò dal loro meccanico dove avevano la vettura, che era del fratello venuto a mancare. Mentre la mente era pronta a vedere una Kadett B lusso 4 porte come quella avuta da mio papà, mi trovai invece una LS 4 porte.

 La vettura si vedeva che era originale, interno immacolato.

 Purtroppo aveva preso della grandine su cofano ant. E posteriore, ed il parafango posteriore sinistro era stato sistemato ma con una verniciatura non corretta.

Provai comunque la vettura che a parte i soliti cigolii dell’avantreno delle Kadett B ed una messa a punto da fare, sembrava buona. La richiesta non eccessiva, mi avrebbe fatto decidere subito se fosse stata una 4 porte, ma per una Ls... Dissi quindi che dovevo pensarci e mi eclissai.  Un giorno mi richiama questa signora, alla quale esprimo le mie riserve per il modello e questa mi dice: “E se le facessi uno sconto del 50%?”  Accettai l’offerta. Tra l’altro allora si poteva ancora prendere una vettura con procura ed assicurarla anche se non si era proprietari.

Feci fare il tagliando al buon Braga, montai trombe opel, poggiatesta, e specchietto retrovisore DX.

Però il fatto di essere una LS non sono mai riuscito ad accettarlo e dopo 4.000 km di utilizzo in 9 anni la cederò ad un italiano emigrato in Germania.

Tornando invece alla Vectra B, questa si presentò per una vettura molto equilibrata, confortevole, con una grande bagagliaio, e molto maneggevole.  Il porte aperte del 11 -12 novembre, andò bene e quella sera, passò Maurizio nel mio ufficio e mi dice: “Ci hanno anche mandato un telo copri auto da interni, ma avendo messo la vettura fuori non ci serve.  Ti interessa o lo butto via?”- “ Certo che mi interessa!”  E me lo regalò.  Regalo molto gradito, perchè diventò il copri auto ufficiale della Maserati Biturbo e continua ad esserlo, anche intonato per il colore e con gli specchietti esterni che calzano quasi a pennello.  L’arte di riciclare!.
Il 1995 si avviava verso la conclusione.  I numeri di vendita dicevano che era stato un buon anno, almeno per la nostra Concessionaria, ci stavamo allargando, anche con una nuova piccola sede in Valtrompia, nuovi colleghi, tante vetture da ordinare, tanto che avevamo dovuto trovare degli spazi esterni a pagamento per stoccare le vetture... Sembrava procedere tutto bene... Sarebbe continuato così? Che novità avrebbe portato il 1996? Lo saprete nella prossima puntata!. 

Carlo Carugati per kadett.it

To be continued...                                 

 

 
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